Siamo praticamente già in estate. Fa caldo, sudiamo di più, mangiamo spesso fuori casa e purtroppo, ancora più spesso, ci dimentichiamo di idratarci a dovere. Essere poco idratati può condizionare negativamente la nostra salute senza che si possa immediatamente ricollegare il sintomo alla causa, ma esiste una condizione che, soprattutto nelle donne, viene immediatamente riconosciuta e quindi ricollegata all’aver bevuto poca acqua: la cistite.
La cistite è una fastidiosa infiammazione (flogosi) della mucosa vescicale. È una condizione che almeno una volta nella vita colpisce fino al 35% delle donne tra i 20 e i 40 anni. Per molte di queste, se non curata nel modo giusto, diventa un appuntamento fisso nei periodi di maggior stress psico-fisico, come può appunto accadere in estate. Negli uomini adulti la cistite ha un’incidenza drasticamente minore e non supera l’1-2% tendendo ad aumentare dopo i 50 anni e associandosi ad alcune forme di prostatite.
La Cochrane, un autorevole organismo scientifico internazionale, ha analizzato dieci studi scientifici condotti su oltre mille pazienti da cui è emersa con chiarezza l’efficacia delle bacche di mirtillo rosso nella prevenzione e nella terapia del disturbo. Pare addirittura che l’utilizzo di capsule e succo ricavati dai piccoli frutti rossi riducano del 39% il rischio di contrarre infezioni alla vescica.
Il potere benefico (e tutto naturale) del mirtillo rosso va attribuito ad alcune sostanze come acido salicilico e polifenoli, che creano un ambiente sfavorevole per i batteri responsabili della patologia (primo fra tutti il batterio Escherichia coli) impedendo che questi aderiscano alle pareti della vescica.
Ovviamente non servono a molto il solo succo di mirtillo o gli integratori presi nel momento di un attacco acuto di cistite ed è sempre opportuno rivolgersi a un medico per accertarsi della corretta cura da seguire. La fase acuta della patologia, e quindi spesso il momento in cui ci rendiamo conto che qualcosa non va, si manifesta con bruciori alla minzione, stimolo continuo a urinare fino addirittura a trovare tracce di sangue nelle urine.
È sempre quindi buona norma seguire delle regole che prevengano la comparsa della patologia, soprattutto se ne siamo stati colpiti in precedenza.
Idratazione
Bere molto, almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno se si ha uno stile di vita sedentario che diventano 3 litri se pratichiamo dell’attività fisica e se ci muoviamo per lavorare. La regola del bere molto vale ancora di più, come dicevamo all’inizio, durante l’estate;.
Alimentazione
Non esagerare con il consumo di cibi piccanti, particolarmente grassi o fritti; se, come capita, questo avviene ricordarsi di aumentare la quantità di acqua giornaliera.
Igiene
Prestare attenzione a mantenere una corretta igiene intima con detergenti neutri o acidi e limitare le lavande vaginali (contengono sostanze aggressive nei confronti del microfilm lipidico, barriera protettiva contro i batteri).
Abbigliamento
Non indossare pantaloni o pantaloncini troppo stretti, prediligere slip di cotone ed evitare di rimanere a lungo con il costume bagnato indosso (l’umidità favorisce la proliferazione dei batteri).
Sport
Il sudore, come l’umidità, favorisce la proliferazione dei batteri per cui è importante ricordarsi di utilizzare sempre biancheria pulita e dopo l’attività asciugare con cura le parti intime indossando capi il più possibile traspiranti e larghi.
Sesso
Soprattutto nelle donne è importante urinare prima e dopo i rapporti sessuali; prima per ridurre i microtraumi sulle pareti della vescica, dopo perché a differenza degli uomini, l’eiaculazione femminile non viene prodotta attraverso l’uretra, quindi l’unico modo possibile per espellere qualsiasi batterio presente nell’organismo durante una relazione sessuale è attraverso dell’urina.