Patologie della tiroide, quali sintomi da tenere d'occhio | Studi Medici Batini
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Patologie della tiroide, ecco i sintomi da tenere d’occhio

La difficoltà nel riconoscere i sintomi legati ad una qualche disfunzione della tiroide è dovuta al fatto che molti di questi sintomi sono comuni a diverse patologie, quindi non è così semplice associarli direttamente ad un problema della ghiandola tiroidea. Tuttavia, prestare attenzione a questo tipo di segnali è importante, per questo è buona prassi rivolgersi innanzitutto al medico di famiglia, il quale può decidere di prescrivere un dosaggio ormonale e valutare il corretto funzionamento del sistema di rilascio degli ormoni tiroidei ed eventualmente indirizzare il paziente verso un endocrinologo.

La tiroide è una piccola ghiandola posta nella regione anteriore del collo, tra il secondo ed il terzo anello della trachea, formata da due lobi connessi tra loro da una regione chiamata istmo. La sua funzione è quella di produrre ormoni, chiamati T4 e T3. Quest’ultimo è l’ormone attivo, il suo compito principale è quello di regolare il metabolismo energetico dell’organismo. In realtà, gli ormoni tiroidei collaborano anche con altri ormoni nel controllare alcuni aspetti importanti quali lo sviluppo del sistema nervoso centrale, l’accrescimento corporeo e la funzione sessuale.

Prima di rivolgersi al medico di famiglia, è bene conoscere i principali sintomi connessi ai problemi della tiroide:

ALTERAZIONI DEL PESO
Uno dei segnali d’allarme di cui tenere conto è l’andamento del peso corporeo: gli ormoni della tiroide regolano infatti il metabolismo di grassi e carboidrati, oltre al funzionamento dell’apparato digerente. All’incirca il 60% delle persone che soffrono di ipotiroidismo va incontro ad un aumento del peso, causato da una riduzione dell’attività metabolica e alla ritenzione di liquidi. Nell’ipertiroidismo, al contrario, una percentuale compresa tra il 50% e l’85% dei soggetti va incontro a un aumento del metabolismo e di conseguenza un sensibile dimagrimento.

DEBOLEZZA E STANCHEZZA
Una sensibile riduzione di energia e forza muscolare, chiamate in gergo rispettivamente astenia e adinamia, sono in molti casi un segno di un non corretto funzionamento della tiroide.

ALTERAZIONI DELLA SFERA PISCO-INTELLETTIVA
In questo caso siamo di fronte a segnali facilmente confondibili con sintomi legati ad altri disturbi, quindi è necessario valutare con cura. In generale, nei casi di ipotiroidismo è comune riscontrare disturbi della memoria, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, pensiero rallentato, scarso rendimento scolastico o lavorativo. Nell’ipertiroidismo, invece, sono frequenti insonnia, nervosismo e sbalzi di umore.

INTOLLERANZA AL CALDO E AL FREDDO
La produzione dell’ormone tiroideo T3 ha una forte influenza nella termoregolazione e nell’adattamento al freddo e al caldo ambientale. Nel 90% dei casi, i soggetti che soffrono di ipotiroidismo sono intolleranti al freddo, mentre viceversa le persone con eccessiva produzione ormonale tiroidea presentano un’elevata sensibilità al caldo in percentuali variabili tra il 40 e il 90%.

DISTURBI INTESTINALI
Gli ormoni tiroidei svolgono un’azione stimolante sulla muscolatura intestinale. In caso di ipertiroidismo si ha un aumento delle contrazioni intestinali, con produzione di feci non formate. Al contrario, in situazioni di insufficienza ormonale (ipotiroidismo), è comune il manifestarsi di stipsi (con una frequenza che si aggira intorno al 60% dei casi).

SECCHEZZA DELLA PELLE E FRAGILITÀ DELLE UNGHIE
Cute, unghie e capelli, sono tra le prime parti del corpo a essere interessate da eventuali squilibri degli ormoni tiroidei. Nella quasi totalità delle persone affette da ipotiroidismo la superficie cutanea è fredda, secca e ruvida e le ferite tardano a rimarginarsi, mentre nel 75% dei casi le unghie sono fragili e crescono lentamente e i capelli appaiono deboli e opachi. Nelle situazioni di ipertiroidismo, al contrario, la cute si presenta umida e calda e anche in questo caso si manifestano alterazioni degli annessi cutanei come capelli e unghie (20-40%).